Stonato, il singolo di Manu PHL in featuring con Caparezza

Esce “Stonato”, il nuovo album di Manu PHL, un inno al valore positivo della diversità
A lanciarlo, il singolo omonimo in featuring con Caparezza

La diversità, intesa come valore: è questo il filo rosso di “Stonato”, il nuovo album di Manu PHL, al secolo Emanuele Flandoli, artista e producer toscano. Il rapper/cantautore, cresciuto a Pisa e attualmente residente a Lecce, esce con il nuovo lavoro, a due anni dal precedente, in cui l’essere diverso, “stonato rispetto al contesto”, viene esaltato come un fatto positivo, diventando punto di partenza per l’incontro con realtà altre.

La diversità culturale a cui si inneggia si riflette nell’uso di rap in dialetti diversi (non solo italiano, ma toscano), e di sonorità che si incontrano, insieme ai rappresentanti di altri mondi musicali: l’alternative rap di Caparezza, co-protagonista nel singolo omonimo, il cui video esce oggi in contemporanea con l’album; il pop italiano da classifica di Pino Beccaria (ex Ragazzi Italiani), il nuovo cantautorato italiano di Jacopo Troiani (Castrocaro, Sanremo), e poi il soul con Agnese Perulli, il rap underground con Kenzie, il rap al femminile e LGBT con Marti Stone. 
“Stonato”, composto da dodici tracce, è un misto di beat hip-hop e influenze di altri generi, dal funk, al soul, pop, jazz, reggae, elettronica. Un mix di programmazione, computer music e strumenti suonati (tromba, basso, chitarra, batteria, tastiere). Tanti ospiti musicali, fra cui spiccano Toni Tarantino (tastierista e trombettista di Alborosie) e il trombettista jazz Alessandro Dell’Anna. L’essere diversi è una nota positiva (come nelle canzoni Stonato, Il mio vicino, Non stressarti), una condizione per andare incontro agli altri (Globalocale), e per superare l’insoddisfazione, spingendoci a cercare qualcosa in più (Icaro, Ognuno vuole).
L’album è autoprodotto, perché “Dopo alcune esperienze con etichette e con i principali distributori digitali italiani, ho preferito gestirmi autonomamente, perché c’è un gravissimo problema di trasparenza, ed è difficilissimo ottenere i dati scorporati sulle vendite”, dice l’artista. “Questo disco è per me anche una dichiarazione di indipendenza da un sistema che sta impoverendo gli artisti e quindi l’arte. Ho potuto farlo anche grazie al contributo del progetto della Regione Toscana “Toscana 100 band”, in collaborazione con l’emittente fiorentina Controradio, che ha coperto parte dei costi per la produzione dei video e per la promozione”.
Il videoclip di Stonato, in featuring con Caparezza, è pensato come un cortometraggio, potenzialmente indipendente dalla canzone. Infatti non è strettamente collegato al testo, tuttavia c’è una chiara radice comune con il tema della canzone: il testo è un continuo gioco di parole fra la stonatura musicale e la condizione di chi è “stonato” rispetto al contesto in cui vive, che sia la TV, la musica commerciale, lo stadio o altro. E infatti nel video si racconta la storia di Jonathan (Gionata Atzori), un pirata costretto a vivere da impiegato dei nostri tempi, stressato dal lavoro e vessato dal capo (Andrea Rizzo), che però alla fine si ribella e torna alla sua vera natura piratesca. Il video è stato girato in Salento (fra Lecce e la splendida Marina di Novaglie), ed è il primo video di cui Emanuele Flandoli ha curato personalmente la regia, con l’aiuto di un team locale (il DOP Alessandro Calò e il management ARTEN) ma in totale autonomia artistica, in linea col desiderio di indipendenza che pervade tutto il disco.
Caparezza non è l’unico guest della canzone: la strumentale è impreziosita dalle tastiere e synth di Toni Tarantino (tastierista e trombettista di Alborosie) e poggia sul groove della funk band Mad Boxes (Diego Martino e Danilo Capone). Inoltre, hanno partecipato Gianluca Pescecane Farina alla chitarra e Agnese Perulli ai cori.

Da segnalare anche l’artwork della copertina: un’opera di Massimo Pasca, artista grafico e live painter fra i più attivi in Italia. L’immagine è stata realizzata in esclusiva per l’album, traducendo il groviglio di rime, metafore e giochi di parole del rapper in altrettante figure, allegorie e caricature, ognuna in riferimento più o meno diretto a una rima del disco.

Manu PHL è produttore delle musiche su cui scrive, vive sospeso fra il rap e il cantautorato, fra testi ironici e momenti più profondi, fra musica elettronica e musica suonata, fra poesia e funambolismo verbale. “Sto scomodo su qualsiasi sedia sieda”, dice di sé. Prima del nuovo Stonato (2016), ha pubblicato due dischi: Indole Indolente (2009, autoprodotto) e Aria Precaria (2011, Metarock) e un EP, Contro (2014, La Grande Onda). E’ stato premiato come miglior nuovo rapper italiano nel 2009 sia al celebre Da Bomb Underground Skillz sia al MEI Hip Hop. Ha prodotto beat per molti colleghi rapper: Clementino, Kenzie, Debbit, Marti Stone, Swelto e molti altri.
Il disco è su tutte le principali piattaforme di vendita e streaming, ma la piattaforma preferita è Bandcamp al seguente link: http://manuphl.bandcamp. com. A differenza degli altri store, Bandcamp permette all’artista una gestione diretta della propria musica, sia per lo streaming che la vendita, e gli retribuisce l’85% delle vendite.
Per ulteriori informazioni: www.manuphl.com
Info stampa: Davide Agazzi 3288330716 [email protected] | Sara Chiarello 3299864843 [email protected]

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